Zagarise
Piccolo borgo della Sila catanzarese, si trova a 600 m. di altezza s. l. m. e ospita 1.674 abitanti. Si eleva su una collina, alla sinistra della valle del fiume Sìmeri. Incerta è l’origine del nome, alcuni ritengono derivi da zingari poi variato in zingarise e in zagarise.
Altri sostengono che il nome dovrebbe derivare dal casale di Zagarogna, il cui toponimo è ancora presente in luoghi della Sila e indicherebbe una civetta. Una porzione del suo territorio fa parte del Parco Nazionale della Sila, ed è considerata una preziosa riserva bio-genetica. Le tracce più antiche ritrovate nel territorio di Zagarise risalgono alla prima età del Ferro, ma il primo insediamento è probabilmente di epoca romana. Il paese sarebbe nato sulle rovine di Barbaro, casale decimato dalla peste, mentre altri storici confutano questa tesi sostenendo che la popolazione di Barbaro si unì a quella di Zagarise. Gravemente colpita dal terremoto della seconda metà del Settecento, Zagarise fu inclusa tra i comuni del cantone di Catanzaro, ai tempi della Repubblica partenopea. I francesi, quando diedero un nuovo assetto amministrativo al regno di Napoli, all’inizio del XIX secolo, la inserirono dapprima, quale università, nel cosiddetto governo di Belcastro e poi tra i comuni del circondario di Soverìa. Il brigantaggio, purtroppo, interessò anche questa zona, e diversi furono i briganti processati dalla Corte Criminale. Durante la prima guerra mondiale molti cittadini di Zagarise persero la vita, ciò causò un forte calo demografico che si aggravò con l’epidemia spagnola del 1918. La fame e la mancanza di lavoro causarono i moti del 1919-22 dai quali nacquero le leghe degli ex-combattenti, sciolte con l’avvento del fascismo e ripristinate sotto forma di cooperative nel 1943. Annessa all’Italia unita, al termine del restaurato dominio borbonico, partecipò alle vicende nazionali e internazionali. Nel 1811 fu elevato a Comune.
Tra i monumenti la chiesa matrice di Santa Maria Assunta, Santa Maria degli angeli, la chiesa dei domenicani, chiesa del Rosario anche detta del Ritiro, una torre medievale di forma cilindrica. Museo d’Arte Sacra Silvestro Frangipane, Museo dell’Olio di oliva e della Civiltà contadina. L’economia si basa sulle attività agro-silvo-pastorali.
Gastronomia
Pomodorino ziccagno, olio, Carne di cinghiale e funghi, maccaruni e ciciari, mparrettati e scilatelli, tiana, vecchiarelle, Pitte fritte (tradizione Vigilia di Natale), turdilli, cuzzupe, nepitelle, pitta nchiusa, u salatutu (insieme di ortaggi).
Luoghi da visitare
Torre Normanna, Chiesa di Santa Maria Assunta, Museo dell’olio di oliva e della civiltà contadina, Museo d’Arte Sacra “Silvestro Frangipane”, Chiesa del Ritiro
Eventi
Giardini degli Esperidi
Personaggi
Cecilia Faragò