Viaggio lento e sostenibile
Cosa c’è di meglio di un panorama mozzafiato e di una fresca brezza di montagna per sfuggire al caos cittadino? Da un turismo fatto di “pacchetti” già pronti e itinerari standard si è passati a un turismo di nicchia originale e creativo. Premiata dinanzi a tutto, è l’autenticità dei luoghi, i prodotti tipici che questi hanno da offrire. Durante la stagione primaverile e autunnale quando le acque dei mari calabresi sono gelide, non pronte ad accogliere e coccolare i turisti, ecco che tra le montagne timidamente prende piede la “filosofia del turismo slow”. Un elogio alla lentezza, niente locali, né vita notturna ma, aria pura e sport all’aperto, toccasana per corpo e spirito. Per ingannare ozio e sedentarietà gruppi sempre più corposi, si muovono a flotte tra le stradine tortuose delle montagne calabresi. Gli sfondi naturali e i prodotti della terra offerti dal territorio diventano motivo d’attrazione per i turisti che estasiati dai colori di un vitigno illuminato dal sole e dal brillare di un lago che tanto ricorda un fiordo norvegese, vengono travolti da tanta forza e bellezza. Luoghi capaci di combinare tradizioni, qualità della vita, cultura e tecnologie al fine di consentire al Territorio di diventare la “quarta T”, delle tre (Tecnologia, Talento e Tolleranza) già individuate dall’economista americano Richard Florida. Un nuovo rapporto con il turismo, più sottile e ponderato che permette di sfiorare non solo la superficie di un luogo ma di scavarne le sorprendenti profondità. Un viaggio alla scoperta di territori lenti, che se gestiti in maniera adeguata e corretta, sono in grado di rispondere a pieno, alle esigenze di questi nuovi viaggiatori, sempre più attratti da quelle rotte periferiche definite dal professor MacCannel, “back regions”: qui il visitatore si spinge oltre, mirando a conoscere la vera identità dei luoghi che sta visitando, allontanandosi da quell’idea di “autenticità rappresentata”, che definisce uno spazio turistico falso e delimitato. Mete inusuali e sinora poco frequentate, diventano posti unici da raggiungere a ogni costo, traversando laghi, percorrendo sentieri e scalando montagne. Ben vengano questi nuovi viaggiatori di Calabria, alla ricerca di esperienze autentiche, occultate da un turismo violento e massificato. Un viaggio consapevole, in grado di intrecciare perfettamente il corpo del viaggiatore alla natura che lo circonda. Un viaggiatore spoglio di comodità e agi che percorre strade sconosciute e tortuose ma in grado di donare agli occhi attimi d’ineguagliabile stupore e meraviglia.
Testo e foto: Noemi Guzzo