Spezzano Piccolo
Spezzano Piccolo, 2.100 abitanti, 743 s. l. m. paesino alle porte della Sila, geograficamente fra le valli dei torrenti Caricchio e Cardone. Il nome Speciano Parvo, deriverebbe dal latino Spedius o Spetius, con l’aggiunta del suffisso -anus, che indica l’appartenenza.
Sempre secondo il Padula, noto poeta dialettale acrese, il nome deriverebbe da due vocaboli ebraici: beth e tzan che significano “casa forte”. Altra ipotesi indicherebbe l’origine del suffisso derivante da Spatianum Parvum, cioè “piccolo spazio”, che si estendeva al di sotto del centro abitato. Come Spezzano Grande, abitato dal tempo dei Romani. Anche se fu dal X secolo che il piccolo centro venne popolato, quando vi si stabilirono profughi cosentini costretti ad abbandonare la città a causa dell’invasione saracena. Questi uomini trovarono rifugio in capanne e iniziarono a lavorare. Nel 1644 fu sottomessa al Granduca di Toscana, dal cui dominio si sottrasse nel 1647, a seguito della vittoriosa rivolta di Celico. Ai tempi della Repubblica partenopea venne riconosciuto comune. La cittadina visse alcuni sconvolgimenti politici dapprima con le idee socialiste e poi comuniste, prima con Antonio Gullo e poi con Fausto Gullo ed Edoardo Zumpano, condannati dal regime fascista al confino politico. Il dopoguerra diventò teatro di lotte per la terra e per il lavoro, vennero occupate le terre incolte aprendo così la via alla Riforma Agraria di Fausto Gullo. Nel 1928 il paese venne aggregato a Spezzano Grande nel comune di Spezzano della Sila, da cui si staccò nel 1937 tornando ad essere comune autonomo. A Spezzano Piccolo si possono ammirare: Chiesa della Madonna Assunta, Chiesa dell’Immacolata, Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, la Chiesa della Madonna delle Grazie, Chiesa dello Spirito Santo. Notevoli anche i palazzi: Palazzo Barrese-Tricarico, Palazzo Spina. A spezzano piccolo l’economia ruota intorno ad agricoltura e allevamento, si producono cereali, ortaggi, castagne. È praticato l’allevamento di bovini e suini.
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