Mesoraca
Su una collina fra i fiumi Virgari e Reazio, sul versante ionico della Sila piccola, a 415 m. s .l . m. Mesoraca conta 6.624 abitanti e viene considerata la patria di San Zosimo. Fondata dagli Enotri, prima della distruzione di Troia nel V secolo a. C., durante il periodo di dominazione greca, assunse il nome di Mesorachion, luogo piacevole, corrispondente al latino Mesoreacium, che significa proprio posta tra due fiumi. In seguito il nome cambiò in Messurgus, Mesurgo ed infine Mesoraca. Poche sono le notizie storiche pervenute, una di queste è che gli abitanti del luogo sia allearono con Crotone nella battaglia contro Locri, distinguendosi per coraggio e valore, tanto da essere dichiarati membri della Repubblica di Crotone. Alla famiglia Caracciolo è legato uno degli episodi più noti e cruenti della storia mesorachese: nel 1527 una rivolta sterminò tutti i componenti della famiglia ad eccezione della figlia Isabella. Questa rivolta fu repressa da Ferrante Spinelli che sposò Isabella Caracciolo ripristinando il feudo. Isabella Caracciolo per ringraziare di essere scampata alla rivolta fece costruire, a devozione, la chiesa di Santa Maria delle Nevi. Fra i luoghi di culto: la Chiesa matrice dell’Annunziata, Chiesa della Candelora, Chiesa e Collegio del Ritiro, Santuario dell’Ecce Homo, Chiesa di Santa Maria degli Angeli, Chiesa della Riforma, Chiesa di San Michele Arcangelo. A Mesoraca sono ancora oggi visibili numerosi palazzi nobiliari come Palazzo Stranges; Palazzo Grisolia; Palazzo Rossi; Palazzo De Grazia. Palazzo Alessio; Palazzo Spinelli e la Masseria Caresi, dimora patronale. Restano, invece, solo i ruderi del castello-fattoria, eretto per volontà di Giovan Battista Spinelli. L’economia è basata prevalentemente sull’agricoltura. Molto sviluppata la produzione di olio di oliva e di castagne. Vanta una buona produzione di prodotti tipici: la soppressata, le salsicce, il formaggio pecorino, il vino, e il pane casereccio fatto ancora negli antichi forni a “frasche”. Praticato il commercio del legname, visti i ben 4.000 ettari di bosco. Sicuramente l’attività più florida è l’ebanisteria, numerosi artigiani producono mobili su misura, complementi di arredo, infissi. Sono presenti anche artigiani del ferro battuto e laboratori dove si lavora l’alluminio. Molto apprezzati da tutto il circondario i numerosi pittori e decoratori di interni.
Gastronomia
Salsiccia, Soppressata, Formaggio pecorino, Ricotta, Cumpettata.
Luoghi da visitare
Santuario Ecce Homo
Esperienze e mestieri
Produzione olio di oliva, Castagne, Ebanisteria.
Eventi
Fera di Maju (Fiera di Maggio)