I sapori degli allevamenti
Visitare il Parco Nazionale della Sila è sempre una grande emozione, una terra incontaminata dove l’uomo continua a vivere con grande rispetto per l’ecosistema. Un paradiso non solo per l’ umanità, ma anche per le specie animali sia selvatiche che domestiche con gli allevamenti di suini, ovini, caprini e bovini. Tra quest’ultimi una menzione particolare è per la razza podolica calabrese che con le sue carni ha ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food.
Ciò che vi proponiamo è qualcosa di più di un semplice itinerario, è un viaggio nel tempo e nel gusto avendo come tematismo gli allevamenti e la pastorizia, da percorrere attraversando in lungo e in largo il Parco, da oriente a occidente, da nord a sud e viceversa. In luoghi in cui si possono trovare delle fattorie dove poter assaggiare prodotti genuini e tipici.
É bene comunque precisare che l’itinerario proposto è solo uno dei tanti percorsi possibili, tanti almeno quanti sono i comuni del Parco, tutte potenziali porte d’entrata in questo magnifico e suggestivo scrigno dei sapori. Al fine di consentire una migliore fruibilità l’itinerario è stato suddiviso in quattro percorsi avendo come metodo di selezione i punti cardinali: percorso 1 da est, percorso 2 da ovest, percorso 3 da nord e percorso 4 da sud.
Percorso 1)
Se si arriva da est, quindi dal versante ionico (SS106) il percorso si snoda attraverso: Mesoraca, Petilia Policastro, Cotronei, Trepidò, Villaggio Palumbo quindi si costeggia il lago Ampollino e si prosegue fino ad arrivare a Lorica, affacciata sul lago Arvo. Da qui si sale su a Monte Botte Donato e dopo aver percorso la “Strada delle Vette” si arriva a Camigliatello, nel comune di Spezzano della Sila.
Percorso 2)
Partendo da ovest quindi arrivando dall’autostrada A3, uscita Cosenza Sud, si arriva a Spezzano della Sila e a Celico (i due paesi sono confinanti) e da qui si prosegue lungo la SS107 per Camigliatello e poi si va verso il lago Cecita. Dopo aver superato contrada Zagaria, si arriva al Cupone dove ci si può fermare al Centro Visite del Parco quindi, sempre costeggiando l’altro versante del lago Cecita, tra distese di campi coltivati, si incontra la contrada Lagarò-Lupinacci contraddistinta dalla presenza di varie aziende agricole e di caseifci.
Questo percorso ripercorre parzialmente un tragitto che fa parte di un’interessante iniziativa che si svolge ogni anno nel Parco della Sila cioè “Fattorie Aperte” che vede protagonisti gli animali ed i prodotti di montagna ed è un’ottima occasione per i visitatori di vedere dal vivo lo svolgersi delle attività in fattoria.
Percorso 3)
Se si arriva da nord dall’autostrada A3 uscita Torano oppure Montalto-Rose, si sale verso Acri, ci si addentra nella Sila Greca, passando per il territorio del comune di Corigliano Calabro il cui centro storico è sulla costa ionica (territorio da cui partono molte delle mandrie di mucche podoliche che fanno ogni anno la transumanza). Si arriva quindi a Cava di Melis e poi a Longobucco, da qui si può proseguire per Bocchigliero e poi, passando da Savelli, arrivare a San Giovanni in Fiore.
Percorso 4)
Se si arriva da sud o meglio da sud-est, provenendo dall’autostrada A3 uscita Lamezia Terme o dall’omonimo aeroporto, si percorre la “Strada dei Due Mari” in direzione Catanzaro. Da qui, superato il centro storico del capoluogo di regione, si sale verso Taverna e dopo un’eventuale deviazione a Sersale o a Zagarise ed aver visitato le Valli Cupe, si prosegue verso Villaggio Mancuso. La tappa successiva porta a Bocca di Piazza, famosa per la “Sagra della Patata” e poi dopo aver costeggiato il lago Arvo si giunge a Lorica. Ripresa la SS107 si può passare da Silvana Mansio, Croce di Magara e quindi terminare il tragitto a Camigliatello.
Come è evidente, ognuno dei quattro percorsi ha un punto di partenza ed un punto di arrivo che può essere invertito a seconda delle esigenze. E comunque si può facilmente passare da un itinerario all’altro, seguendo i propri interessi.
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