I prodotti della terra
Il Parco Nazionale della Sila non offre solo salumi, formaggi e carni prelibate ma anche un’interessante produzione di prodotti ortofrutticoli di ottima qualità che hanno la peculiarità di essere coltivati a quote altimetriche diverse e sono il risultato di una vocazione agricola legata all’ambiente, alle condizioni pedoclimatiche, alla tradizione e ad un giusto rapporto con la natura. I prodotti sono destinati al consumo fresco oppure vengono abilmente trasformati in confetture, marmellate e conserve varie.
Sicuramente la regina della produzione silana è la cosiddetta “Patata della Sila” che da sola rappresenta buona parte dell’economia agricola di tutto il Parco. A tal proposito l’itinerario proposto ha come tematismo proprio la patata e si snoda attraverso i territori di produzione descritti nel disciplinare di produzione IGP, ai quali sono stati collegati delle bretelle verso altri luoghi in cui non si produce la patata, ma dove si possono gustare tutti i prodotti tipici delle aree mediterranee e di montagna, scoprendo piccole produzioni ma di grande qualità, scandite dall’alternarsi delle stagioni.
Per questo itinerario sono stati individuati due sottoitinerari: il primo da sud-est, il secondo da ovest.
Se si sceglie di partire da sud-est la strada da percorrere è la SS106, arrivati a Botricello, si sale verso l’entroterra lasciandosi alle spalle la bellissima costa ionica con i lidi di sabbia dorata ed un mare azzurro intenso e ci si addentra così nel territorio del Parco della Sila.
Fatta una breve ma interessante deviazione a Petronà, il paese dei funghi e delle castagne, si prosegue prima per Sersale e poi per Zagarise, attraversando un’area di forte interesse naturalistico (Valli Cupe) per la presenza di cascate, di canyon e di un notevole patrimonio di flora e di fauna. Il percorso ci porta quindi a Magisano, primo comune del Parco che produce la Patata della Sila IGP.
Da qui si prosegue per Albi dove è ubicato il Centro Visite Antonio Garcea del Parco Nazionale della Sila. La tappa successiva porta a Taverna, il paese natale di Mattia Preti dove sono custodite alcune opere di questo importante pittore del Seicento. Dopo aver visitato Taverna si parte alla volta di Villaggio Mancuso con le sue graziose case in legno dei primi del Novecento, in perfetto stile montano, per poi scendere, costeggiando il lago Ampollino, per San Giovanni in Fiore.
Da qui si può decidere di proseguire riprendendo il secondo sottoitinerario oppure si può tornare indietro per visitare gli altri paesi del Parco, in provincia di Crotone e cioè Cotronei, Petilia Policastro, Mesoraca che non fanno parte della zona di produzione della patata, ma hanno delle interessanti produzioni ortofrutticole e dove, soprattutto, si possono gustare tanti altri squisiti prodotti (vedi itinerario dei piatti della tradizione contadina).
Il secondo sottoitinerario parte da ovest cioè da Aprigliano, da qui si sale verso il territorio del Parco e si giunge prima a Lorica, costeggiando il lago Arvo, e poi proseguendo, dopo aver attraversato la contrada Garga, si arriva a San Giovanni in Fiore con la famosa Abbazia Florense. Da qui il percorso ci porta a Savelli dove da tantissimi anni si organizza un’importante “Sagra della Castagna” e poi si continua per Bocchigliero dove si possono gustare ottimi prodotti tipici.
La tappa successiva ci conduce a Longobucco, il paese dell’argento e dei telai.
Da qui percorrendo la SS117 si arriva ad Acri, città natale del Beato Angelo. Dopo una visita ad Acri si può decidere di andare a Corigliano Calabro, terra delle clementine, oppure completare l’itinerario ritornando verso Cava di Melis e dopo aver costeggiato il lago Cecita ed attraversato la contrada Lagarò-Lupinacci, arrivare a Camigliatello rinomata località turistica dell’altopiano silano.
Il percorso può quindi continuare attraverso i paesi di Spezzano della Sila, Celico, Spezzano Piccolo, Serra Pedace, Pedace e ritornare così al punto di partenza cioè ad Aprigliano.
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