Alla scoperta del vitigno più alto d’Europa
Parlavano tutti del vitigno più alto d’Europa circondato dalla meravigliosa foresta di pini larici. Volevo assolutamente arrivarci e perciò decisi di spingermi fino a Cava di Melis, una frazione di Longobucco in provincia di Cosenza.
Me ne interessai soprattutto per la storia avvincente, eroica e familiare: l’impresa di Emanuele è infatti un sogno che ha percorso diverse generazioni della famiglia De Simone, dal nonno Domenico al padre Emanuele Senior.
Finalmente arrivo a destinazione, fino a 1300 metri di altezza, nel cuore del Parco Nazionale della Sila: gli alberi creano un cappello di conifere sopra la mia testa in un gioco di luci che colpisce subito la mia attenzione, in un silenzio esemplare, dove solo i suoni armoniosi della natura orchestrano la melodia della vita, mentre il lago Cecita in lontananza mi guarda immobile.
Eccolo! Vedo le sue foglie, la sua maestosità. Davvero un esperimento ben riuscito e dal quale si producono vini come il Pinot nero, Cabernet, Riesling, Savignon, Muller Thurgau e Merlot. Qualità resistenti all’inverno della montagna silana, dove le temperature a volte arrivano anche a – 20 °C.
Sono quasi passati dieci anni dall’impianto di questo esemplare ma la cura che gli dedicano ogni giorno è assolutamente maniacale.
Mi fermo ancora un po’ ad ammirare il paesaggio, un posto ottimo per lasciarsi andare alle riflessioni più profonde. Sono contento infatti di aver fatto la scampagnata da solo. Un momento che ho vissuto a pieno, dentro me stesso.
Me ne interessai soprattutto per la storia avvincente, eroica e familiare: l’impresa di Emanuele è infatti un sogno che ha percorso diverse generazioni della famiglia De Simone, dal nonno Domenico al padre Emanuele Senior.
Finalmente arrivo a destinazione, fino a 1300 metri di altezza, nel cuore del Parco Nazionale della Sila: gli alberi creano un cappello di conifere sopra la mia testa in un gioco di luci che colpisce subito la mia attenzione, in un silenzio esemplare, dove solo i suoni armoniosi della natura orchestrano la melodia della vita, mentre il lago Cecita in lontananza mi guarda immobile.
Eccolo! Vedo le sue foglie, la sua maestosità. Davvero un esperimento ben riuscito e dal quale si producono vini come il Pinot nero, Cabernet, Riesling, Savignon, Muller Thurgau e Merlot. Qualità resistenti all’inverno della montagna silana, dove le temperature a volte arrivano anche a – 20 °C.
Sono quasi passati dieci anni dall’impianto di questo esemplare ma la cura che gli dedicano ogni giorno è assolutamente maniacale.
Mi fermo ancora un po’ ad ammirare il paesaggio, un posto ottimo per lasciarsi andare alle riflessioni più profonde. Sono contento infatti di aver fatto la scampagnata da solo. Un momento che ho vissuto a pieno, dentro me stesso.
Emiliano Serra