Bocchigliero
Bocchigliero è un paese della Sila Grande che sorge a 870 m. s.l.m. e conta una popolazione di 1.400 abitanti. Posto nell’alto bacino del torrente Trionto è situato su una roccaforte che regala ai visitatori un suggestivo panorama che porta fino al Mar Jonio. La denominazione Bucchigleri, deriva dal latino buculus, bue ed erus, cioè “paese abitato dai pastori“. Altre tesi ritengono che il nome derivi da un cognome o soprannome come Bottigliero, “costruttore di botti”, o Boukoleros, “allevatore di buoi”, o Buccolieri, dal francese bouclier, “brocchiere”, o bouteiller, “cantiniere”. Bocchigliero è diviso in cinque rioni: La Destra, L’Umbro, la riforma, i Russi e San Rocco. Ebbe una storia travagliata e ricca di diverse dominazioni. Le notizie più accreditate sulla storia risalgono al periodo angioino quando, il borgo, faceva parte di un complesso feudale detto “Stato di Cariati”. Alcuni documenti, attestano, che il territorio appartenne alla famiglia Ruffo di Montalto, nel 1678 fu venduta al nobile di Rossano, Alessandro Labonia, poi nel 1694 venne acquistata dal conte cosentino Bartolo Sambiase. Quest’ultimo ne conservò il possesso sino all’abolizione del feudalesimo. Per il piccolo centro, purtroppo, si susseguirono poi gravi terremoti, epidemie di colera, sommosse popolari e il fenomeno del brigantaggio.
La struttura di Bocchigliero è tipica degli abitati medievali, con case addossate e vie alquanto strette. In piazza del Popolo sorge il duomo matriarcale, poi troviamo la chiesa di San Francesco, la chiesa di San Leonardo, la Chiesa della Riforma (o Santuario della Madonna da Jesu), conosciuta come Madonna delle nevi, la Chiesetta di Basilico. Numerosi i palazzi storici, Palazzo Barrese, Palazzo Bossio, Palazzo Clausi, Palazzo Gallo, Palazzo Giuranna, Palazzo Murano, Palazzo Pugliesi, Palazzo Scafoglio, Palazzo Scarnato, Palazzo Tucci, sede della Pinacoteca di Arte Moderna, Palazzo De Rasis, Palazzo Linardi e Palazzo Zumpano. Significativo è il monumento agli emigrati caduti sul lavoro. Degna di menzione è la Riserva naturale Giumenta-San Salvatore, una riserva naturale biogenetica con Flora e Fauna tipici del luogo.
L’economia è basata sulla produzione di: cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva e altra frutta. E’ praticato l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini.
Gastronomia
Cavatelli sugo con salsiccia, Lagane e fagioli, Maccaruni e ciciari, Pasta a ferretto, Capra alla montanara, Minestra maritata, Fagiola zoiara, Frittule, Grisimuglie, Nuglie, Suzu, Sanguinaccio, Sardella, Pisci salati e ‘mpipati, Mpanata e ricotta, Collure di Pasqua, Bucchinotti, Chinulille, Crocette.
Luoghi da visitare
Riserva Macchia della Giumenta, Museo civiltà contadina.
Eventi
Festa di San Rocco