San Giovanni in Fiore
La storia di San Giovanni in Fiore ruota attorno alla fondazione dell’abbazia florense, infatti porta il suo nome. Si sviluppò su un dosso a 1049 metri sul livello del mare e oggi conta 17.505 abitanti. Il nome del paese prese origine dal Santo Gioacchino da Fiore, al quale era stata intitolata la chiesa, e del luogo “fiore” sul quale questa era sorta.
Si racconta che nell’anno 1189 l’abate Gioacchino fece costruire un ospizio per dare ai tanti viandanti un punto di ristoro. Questo ospizio sarà, poi, rimpiazzato dalla costruzione di quella che sarebbe divenuta l’attuale abbazia madre dell’ordine florense. Il paese fu retto sempre dagli abati florensi di cui l’ultimo fu il cavaliere Luigi de Medici. Fra la fine del nel 1500 e l’inizio del 1600 il territorio si popolò di gente proveniente dai casali Cosentini e di alcuni paesi pre-silani che diedero impulso al paese incrementando attività agricole, pastorizie, boschive, artigianali e commerciali. Nel 1530 Carlo V concesse l’atto ufficiale per istituire l’Università Civica di S. Giovanni in Fiore. Durante il periodo napoleonico in Italia, i francesi nel 1807, la resero sede di governo, per motivi militari e comprendeva i territori di Caccuri, Monte Spinello (Belvedere Spinello), Casino (Castelsilano) e Cerenzia. Storicamente nota per San Giovanni in Fiore è la data 1844, quando in località Stragola i fratelli Bandiera furono assaliti dalle guardie borboniche che li fecero prigionieri insieme ad altri patrioti e li giustiziarono. Dopo l’unità d’Italia San Giovanni in Fiore rivestì un ruolo centrale e di prestigio nel circondario silano. Oltre alla nota abbazia troviamo: la Chiesa di Santa Maria delle grazie, chiesa dell’Annunziata, chiesa – convento dei Cappuccini, chiesa del Carmelo, chiesa di Santa Maria della sanità, chiesa del crocifisso, chiesa dei tre fanciulli. Due i palazzi storici, il grande palazzo Lopez e palazzo Barone. È possibile visitare nel centro silano il Museo demologico dell’Economia, del Lavoro e della Storia Sociale Silana. Quest’ultimo, rappresenta, un luogo di documentazione che raccoglie materiali della vita contadina. Molto conosciuto è il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti. Sono, infatti, più di vent’anni che il centro svolge attività didattiche, scientifiche, divulgative e formative. Centro propulsore di riferimento ad ampio raggio sulla figura, sulle opere e sui messaggi di Gioacchino da Fiore. L’economia florense si basa su agricoltura e allevamento, fiorente è, inoltre, l’artigianato operante nei settori del ferro battuto, del legno, dei tappeti e dei tessuti molto conosciuti per la particolarità delle lavorazioni. L’economia florense si basa sull’agricoltura e sull’allevamento di suini, ovini, caprini.
Gastronomia
Caciocalvallo silano, Butirri, Giuncate, Ricotte fresche e affumicate, Mozzarelle, Pecorino, piatti a base di carne di maiale, Funghi, Patate, Conserve sott’olio di melanzane, peperoni, olive, pomodori e funghi. Gnocchi, Scialatelli, Pitta mpigliata.
Luoghi da visitare
Abbazia Florense
Esperienze e mestieri
Lavorazione tessile, orafa, granito silano, ebanisteria.
Eventi
“A Fera e na vota.”
Personaggi
Gioacchino da Fiore