È la fotografia di guerra più celebre nella storia del fotogiornalismo, ancor più degli scatti che testimoniano lo Sbarco in Normandia: è l’immagine de Il miliziano colpito a morte (The Falling Soldier), versione contemporanea della fucilazione del 3 maggio 1808 di Goya.

Pubblicata prima sulla rivista VU e poi su Life nello stesso 1936 in cui venne realizzata, la fotografia scattata durante la Guerra Civile Spagnola è sia quella che ha procurato a Robert Capa la fama internazionale, sia l’oggetto delle maggiori critiche a lui indirizzate.

Lo scatto ritrae un soldato del fronte lealista nell’istante in cui viene raggiunto dal fuoco nemico e sta per cadere a terra esanime. Nella composizione della foto c’è soltanto il soggetto, che tiene in mano il fucile. Sullo sfondo, il paesaggio non fa che risaltare la figura del soldato nell’atto di morire. L’immagine ha un’inquadratura orizzontale.

La foto è statica. Racconta della guerra ma non c’è azione. Eppure quell’istantanea è diventata un’icona, il simbolo della morte violenta che avviene in battaglia. Non c’è alcun segnale che identifica la foto con un luogo, né tantomeno si capisce qualcosa del soldato, per quale fronte combattesse e in quale parte del mondo. E sta proprio in questo la forza dell’immagine, così generica da diventare universale.

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