Si torna a teatro e si trova in prima al Vascello (dove si replica sino al 23 maggio) un nuovo spettacolo elegantemente inquietante come sempre quelli di Lisa Ferlazzo Natoli e, nel caso di questo ”L’amore del cuore”, tragicamente comico, nell’affanno, nell’ossessione dei personaggi di trovare il giusto equilibrio, un senso impossibile alla loro quotidiana inquietudine esistenziale, inseguendone variazioni che in realtà poco cambiano.
Reduce dal premiatissimo stupendo ”When the rain stops falling” dell’australiano Andrew Bovell ambientato nella sua terra, Ferlazzo Natoli trova non so quanto casualmente un ideale legame con quel lavoro, perché in questo l’inglese Caryl Churchill mette in scena una famiglia, i genitori Alice e Brian, la zia Maisie, il figlio Lewis, che aspettano il ritorno della sorella maggiore Susy proprio dall’Australia.
Nulla di più, ma in ambedue si gioca, e la regia lo fa con grande finezza, col montaggio particolare delle scene, dei dialoghi, e hanno al centro il tema del tempo. Qui dell’attesa di un arrivo, continuamente rimandato o che pare realizzarsi solo per deludere e spiazzare.
Lo spiazzamento, l’impossibile inseguimento di un’intima verità inafferrabile, sia nella vita che sulla scena, sono la forza del testo, che vede continuamente ripartire, ripetersi la stessa scena, mandandola avanti in questo decostruire e ricostruire solo con una variazione, una battuta, dei gesti, un gioco degli umori tra le parti, che non fa che amplificare l’angoscia di una sostanziale incomunicabilità. In mezzo a queste battute quotidiane, ecco improvvisi squarci nella narrazione inseriti con assoluta naturalezza a rivelare quanto in realtà la vita, il mondo sia minaccioso subito dietro i piccoli battibecchi, i rancori o le verità che vengono a galla in questo gioco continuo, come il ricordo di un cadavere trovato in giardino, l’ingresso di una frotta di bambini che invade la casa, l’annuncio dell’arrivo di due uomini armati che uccidono tutti, un’amica della figlia tanto attesa che annuncia che questa non arriverà mai, l’arrivo invece di uno struzzo. e se alla fine ci si illude che Susy arrivi, o magari arriva davvero, prende il sopravvento la finzione, quel ”sei l’amore del cuore” che mette a tacere tutto quanto quell’attesa quasi temuta aveva suscitato.