Scarpe comode e si inizia. Mi sono ritrovata a Matera dopo essere stata in Puglia per lavoro. Arrivare dal profondo nord (sono di Vicenza), nel sud più intimo è sempre un positivo colpo al cuore per noi che siamo più “gelidi”. Arrivata qui, nella Capitale europea della cultura, ho deciso di informarmi e capire che cosa avrei dovuto assolutamente vedere. Dopo aver preso tutte le informazioni del caso, eccomi pronta a iniziare il mio percorso. Il punto di partenza è piazza Pascoli, il cuore del centro storico materano dove si possono vedere le maestosità dei sassi. La prima tappa che mi hanno consigliato di vedere è la Casa Noha, un vero e proprio museo a forma di abitazione dove ci viene spiegato come si viveva una volta. Sì, perché al suo interno si trova una sorta di museo multimediale con informazioni sulla storia della città sin dalla Preistoria. Usciti da lì si riesce anche a vedere l’imponente Duomo di Matera.
Pian piano il mio percorso si dirige verso la piazza di San Pietro Caveoso. Che spettacolo! E che spettacolo poter vedere lo strapiombo della Gravina. Da qui, seguendo sempre le indicazioni che mi sono state fornite, me ne vado al Parco delle Chiese rupestri con le sue 150 grotte. Posso visitare le chiese rupestri della Madonna dell’Idris e quella di San Giovanni. Quarta tappa: la Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio. Questo è il luogo più alto della sacralità cattolica materana. La sua bellezza si nota anche per il posto in cui è costruita e cioè sullo sperone più alto della Civita che divide i due sassi. È qui dal tredicesimo secolo. Il mio viaggio, stancante ma bellissimo, si conclude qui. E tornerò al freddo e “triste” nord con il cuore caldo di chi ha visitato una delle città più uniche d’Europa.