“Sono sicuro che sarà un ottimo lavoro e Lamezia Terme sarà determinante, non solo come punto lavorativo ma anche dal punto di vista organizzativo”.
Così Giuseppe Fiorello nel corso della conferenza stampa di presentazione de “L’afide e la formica”, il film – le cui riprese inizieranno domattina a Lamezia – che, prodotto dalla Indaco film di Luca Marino e diretto dal giovane regista lametino Mario Vitale, vede protagonista l’attore. Film, che come ha scritto Fiorello sul suo profilo twitter, parla di “un professore di educazione fisica, una ragazza musulmana nata in Calabria, una vita spezzata, la scuola, la maratona come metafora della vita e non solo …”.
L’attore, intervenuto telefonicamente “per rispettare il protocollo che il cinema ha emanato” a causa del Covid, si è detto “colpito dalla meravigliosa storia dell’unificazione di Lamezia Terme” e “felice di poter continuare il percorso di ricerca che sto facendo sulle zone del mio Paese che, purtroppo, ancora vivono di stereotipi. Far sapere al mondo che esiste un’altra Calabria, una terra che ha dato i natali a tanti eroi anche del quotidiano, perché non possiamo andare avanti con lo stereotipo di una Calabria fatta di criminalità. Scovare e trovare l’altra faccia della medaglia. La Calabria mi sembra stia vivendo un momento di grande volontà. Sento una nuova generazione che ha la forza di aprire questa porta chiusa da secoli sul tema dell’atteggiamento delle persone, della mentalità, del modo di concepire la vita, a differenza della mia generazione che è stata un po’ rassegnata. Questa generazione si sta appassionando alla storia di questa parte del Paese dove è nata la cultura, la bellezza”.
Entrando nel merito del film Giuseppe Fiorello è stato chiaro: “Mi sono fidato di Mario Vitale perché ho sentito la sua bontà d’animo e la sua professionalità. Mi ha scelto perché ero adatto a questo ruolo e non per convenienza”.