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Ci sono luoghi splendidi dentro Matera.

Matera è la vita, è il luogo che mi ha catturato dal distante e freddo nord da cui provengo. Arrivi a Matera in questo 2019 e la trovi ancora più splendente di quella che ti è sempre apparsa.

Li guardi questi sassi e pensi di essere davanti alla più maestosa opera realizzata da una divinità. Ti vien voglia di gridare “Mi senti immensità? Grazie per avermi regalato tutto questo!”. E poi la gente. La gente di tutto il mondo viene a vedere questo splendore. La vedi che si arrampica su questa immensità rocciosa e poi la guardi guardare. Cosa guardano? Guardano Matera, pace per l’animo del nord.

Durante i lavori per trasformare i locali di un ex farmacia nell’edificio del Teatro Lauro Rossi a Macerata in un hub per l’accoglienza turistica si è in gran parte sbriciolata l’opera “Chimismi” del pittore Wladimiro Tulli (1922-2003), esponente del secondo Futurismo e dell’Astrattismo, che si trovava sul soffitto. E’ accaduto, riferisce una nota del Comune, durante la rimozione di parte di un controsoffitto a rischio distacco, a causa della “estrema fragilità” del motivo figurativo, “una decorazione in acrilico su rasatura in gesso, non un affresco, che forma una sorta di pellicola su una base di intonaco apprettata su rete metallica”. Le conseguenze sulla decorazione sono state fatte immediatamente valutare dall’Ufficio tecnico del Comune di Macerata alla restauratrice Maria Pia Topa. “Al momento è in corso la verifica di quanto sia possibile recuperare per lasciare una traccia coerente dell’opera” spiega Topa che in passato ha restaurato opere dell’artista maceratese.

La mia esperienza con Matera 2019 è stata un po’ diversa da quella di tutte le altre persone che conosco e che hanno scelto di visitarla nel suo anno da Capitale europea della Cultura. Io ho deciso di viaggiare in un film. Sono un cinefilo accanito e, facendo qualche ricerca sul web, ho trovato dei percorsi i titoli dei film che ho voluto visitare dal vivo. Il primo, per amore personale, è stato “Il Vangelo secondo Matteo” firmato da Pasolini. Il grande scrittore ha messo in regia una Matera che diventata una vera e propria Terra Santa nella sua parte più storica. E io giù a fare foto di tutte le inquadrature che ricordavo d’aver visto. Prima di lui, Matera al cinema fu scoperta da Lattuada con la sua “Lupa”. Qui Matera è diventata addirittura Sicilia. Che emozione rivedere dal vero le inquadrature delle sue salite. Camminando fra i vicoli di sasso sembra, poi, di vedere anche il Volontè diretto da Rosi in “Cristo si è fermato ad Eboli”. Cammino seguendo il mio percorso cinematografico e arrivo dove la rinascita di Matera è incominciata. Che piaccia o no, è alla “Passione di Cristo” di Mel Gibson che si deve tanto. I sassi che diventano i luoghi della vita e della morte di Cristo sono rimasti impressi a tutti noi. A lui si deve una nuova epoca d’oro del cinema per Matera. E ora non mi resta che tornare non appena uscirà il nuovo James Bond.

Tito capitale per un giorno, anzi due. Il 4 e 5 maggio prossimi avrà infatti luogo “Pensare con i piedi”, un evento di portata europea, coprodotto dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 e dal Comune di Tito, che unisce calcio e letteratura. Sull’erba dello stadio comunale Alfredo Mancinelli, nell’edizione 2019 della Writers’ League, il campionato europeo di calcio delle nazionali scrittori, si sfideranno Italia, Germania, Inghilterra e Svezia. Dopo averlo fatto con il pallone, gli stessi partecipanti si confronteranno nell’auditorium del centro per la creatività Cecilia a colpi di racconti a tema calcistico, nel format “La partita dei racconti” nato da un’idea di Marco Mathieu. Ad arricchire il programma ci saranno proiezioni, incontri, minicorsi di narrazione sportiva e momenti più conviviali. Sarà inoltre proiettato ai ragazzi, alla presenza dell’autore Francesco Trento e di due dei protagonisti, il film documentario “Crazy for football – Matti per il calcio”, che racconta l’intuizione di alcuni psichiatri italiani che ottiene risultati straordinari: utilizzare lo sport, in particolare il calcio, per aiutare il reinserimento sociale dei pazienti.
E lo stadio comunale Alfredo Mancinelli di Tito, dove avrà luogo la Writers’league, comincerà a diventare “uno stadio da leggere”: verranno raccolte le più belle frasi sul calcio per essere poi riprodotte sulle tribune e sul muro perimetrale da giovani writer locali.
Tito diventa così la città degli scrittori e del racconto sportivo. “Inserendoci nel segmento Sport tales del programma di Matera 2019, abbiamo voluto promuovere uno spazio, unico in regione, in cui a pochi metri di distanza si collocano un complesso sportivo e un centro per la creatività, recentemente ammodernati – dichiara il sindaco di Tito Graziano Scavone – che possono insieme rappresentare un ulteriore punto di forza del nostro territorio. Ma soprattutto, attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle associazioni locali, abbiamo voluto costruire un progetto di comunità e sperimentare un modello di ospitalità riproducibili in futuro”. Alcuni degli ospiti saranno infatti accolti nelle abitazioni dei cittadini titesi che hanno voluto, così, aprire le porte all’Europa e dimostrare il proprio spirito di accoglienza. Altri invece alloggeranno all’hotel Santa Loja, tra i partner dell’evento insieme alla Figc Basilicata, che ha fornito il materiale tecnico per il corretto svolgimento della parte sportiva del programma. Inoltre, nella serata del sabato, scrittori/calciatori e cittadini ceneranno insieme agli ospiti e agli operatori dello Sprar di Tito “Basilicata coast to coast”, con prodotti e pietanze tipiche, in un momento di straordinaria integrazione. Un progetto di comunità che è piaciuto anche al Gruppo industriale Mph, sponsor dell’iniziativa.

Avete mai messo nel vostro stomaco un monumento? A me è successo. Quando? Durante la mia visita a Matera. Non sono impazzita ma qui mi hanno detto che il pane è un vero e proprio monumento da idolatrare e non un alimento. A occhio nudo può sembrare un semplice pane ma qui, a Matera, quando mangi il pane, mangi la tradizione, i luoghi, la cultura di questa gente. E poi è buonissimo. Mi hanno spiegato che qui si realizza con semola rimacinata di grano duro locale, acqua, lievito madre naturale, lievito di birra e sale. Lo metti in bocca e sembra essere una vera e propria armonia di gusto per il palato. E sapete qual è la vera bellezza? Che me lo sono potuta portare dietro perché riesce a mantenersi fresco per una settimana intera.

“La Storia è un bene comune” è il nome dell’appello lanciato dallo scrittore Andrea Camilleri, dalla senatrice a vita Liliana Segre e dallo storico Andrea Giardina per salvaguardare l’insegnamento della materia nelle scuole e nelle università. L’appello è stato lanciato dai tre attraverso le pagine di Repubblica e sta raggiungendo, ora dopo ora, un numero notevole di adesioni da molte personalità del mondo della cultura e non solo. Tra questi ci sono Alberto Asor Rosa, Corrado Augias, Roberto Saviano, Michela Murgia, Guido Crainz, Gad Lerner, Benedetta Tobagi, Michele Mari, Giovanni De Luna, Stefano Massini, Eva Cantarella, Gustavo Zagrebelsky e Antonio Scurati, Ezio Bosso, Enzo Bianchi, Giordano Bruno Guerri, Carlo Petrini e Maurizio Landini, Carlo Feltrinelli, Carla Nespolo, Sandra Ferri, Paolo Sorrentino, Stefano Mauri e Elena Ferrante. Ma cosa dice l’appello di Segre, Camilleri e Giardina? I tre chiedono al governo che la prova di Storia venga ripristinata negli scritti dell’esame di Stato delle scuole superiori; che le ore dedicate alla disciplina nelle scuole venganoi ncrementate e non ulteriormente ridotte e che dentro l’università sia favorita la ricerca storica, ampliando l’accesso agli studiosi più giovani. “Ignorare la nostra Storia vuol dire smarrire noi stessi, la nostra nazione, l’Europa e il mondo – scrivono i tre esponenti – Vuol dire vivere ignari in uno spazio fittizio, proprio nel momento in cui i fenomeni di globalizzazione impongono panorami sconfinati alla coscienza e all’azione dei singoli e delle comunità”.

Nuovi nomi e nuove divertenti attività per la tre giorni del Cosenza Comics and Games, la grande fiera dedicata al mondo del fumetto, del gioco e della cultura pop che si tiene nella città dei bruzi da cinque edizioni. Venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 maggio, la Città dei Ragazzi ospita questa quinta edizione che ha per tema “Revolution” per celebrare le importanti novità di questo amato settore. Rivoluzione anche nell’allestimento del Cosenza Comics and Games: lo Scrigno Azzurro sarà dedicato alle action figures e ai gadget del mondo pop; lo Scrigno Rosso ai fumetti, all’arte e alle mostre; lo Scrigno Giallo all’area videogames e alle conferenze mentre l’area verde esterna alle strutture ospiterà attività e giochi aperti a tutti: corse di “crazy kart”, giochi di ruolo dal vivo, escape room e paintball. Sarà presente una vasta sezione dedicata al mondo Pokémon e uno spazio gestito dalla divisione italiana di Nintendo. Ci sarà, inoltre, il concerto ispirato dalle colonne sonore del cinema, dei videogiochi e delle serie televisive fantasy con le Maidens of the Forest.

 

Locandina Comics cs 2019
La locandina del Cosenza Comics and Games 2019

Rob Di Salvo, disegnatore Marvel e Disney; gli autori di “Olimpo: Gioie e Disagi”, webcomic ironica sulle divinità dell’Olimpo e sulle loro disavventure; Laura Guglielmo di Attaccapanni Press sono i nuovi nomi che si aggiungono a quelli già annunciati di Alessio Fortunato, autore di fumetti e disegnatore nell’attuale team di “Dampyr” per Sergio Bonelli Editore; Elena Vitagliano, disegnatrice italiana che vive a Londra ed è la prima donna europea a vincere il Silent Manga Audition; gli autori della casa editrice di settore Edizioni Npe. Ci saranno poi altri autori della Attaccapanni Press, label specializzata in autoproduzioni. In più saranno coinvolti numerosi autori del territorio, tra fumettisti e illustratori, incluse giovani promesse del settore.

Ma non è ancora tutto. Per la prima volta a Cosenza sarà presente un’importante esposizione di diorami Lego a tema Marvel, Star Wars e molto altro. Tutto grazie a ItLug, l’Italian Lego Users Group, nato nel 1999 come comunità indipendente di appassionati Lego e divenuto associazione riconosciuta da “The Lego Group”. ItLug partecipa al Cosenza Comics and Games, con un’area espositiva costituita da opere realizzate da Afol (Adult Fan Of Lego), i quali esporranno oltre a set Lego ufficiali (delle linee Technic, Ideas, Brickheadz, Ninjago, Star Wars, Bionicle, Hero Factory e altro), anche diorami dedicati ai supereroi della Marvel, al mondo dei pirati, alle ambientazioni fantascientifiche, scenari cittadini, rievocazioni cinematografiche e televisive.

Come sempre al Cosenza Comics and Games ci sarà grande spazio per i cosplay. A gestire la gara cosplay di domenica 12 maggio sarà il celebre gruppo “Epicos”. I concorrenti sfileranno sul palco proponendo performance, combattimenti, balletti, canzoni, monologhi e scene riguardanti il tema da loro scelto. Il Cosenza Comics and Games, proprio in collaborazione con Epicos, ospiterà la prima tappa calabrese del Campionato nazionale cosplay 2019 che avrà la sua finalissima al Lucca Comics & Games.

La locandina di questa edizione è stata realizzata da Valentina Brancati, insegnante di character design di Animazione e fumetto francese per il corso di Fumetto presso la Scuola internazionale di Comics di Roma. La Brancati ha realizzato la locandina del festival ritraendo i due lupi mascotte della fiera Alariko e Kepler come due giovani ribelli e rivoluzionari, in onore del tema di quest’anno.

Cosenza Comics and Games (che per l’edizione 2019 vede come main sponsor il Cinema multisala Andromeda River di Zumpano; il birrificio artigianale Gladium già premiata come la birra più buona d’Italia; Adap – Accademia delle arti e delle professioni; Baboon – laboratorio di scenografia e scultura; Officine Chiodo e Genio in 21 giorni), in questi cinque anni, sta ripercorrendo ciò che è avvenuto per consolidate realtà del fumetto italiano come avvenuto a Lucca, Roma e Napoli con l’obiettivo di promuovere grandi novità rispetto alle “semplici” fiere comics and games. Non solo fumetti, tornei e cinema, insomma, ma anche scienza, spettacolo, musica, grandi ospiti ed anteprime esclusive.

Ogni anno il Cosenza Comics and Games è fra gli eventi più attesi di tutto il Sud Italia con i suoi 15mila visitatori che affollano la Città dei Ragazzi grazie ai 30 ospiti che partecipano alla tre giorni insieme ai circa 50 spettacoli, alle conferenze, incontri con gli autori e altro.

 

Dal 25 al 28 aprile la casa editrice Bao sarà a Napoli con i suoi autori al Napoli Comicon e a presentare la linea “Aiken – il manga che non c’era”. I primi tre volumi disponibili in anteprima allo stand Bao in fiera saranno: “Henshin”, la raccolta di racconti sulla vita a Tokyo di Ken Niimura, già amato disegnatore del best seller I Kill Giants; “Fiori di biscotto”, la storia autoconclusiva di Hisae Iwaoka che racconta con delicatezza cosa significa integrarsi nella scuola giapponese e “Dosei Mansion vol. 1”, il primo episodio della serie in sette volumi, sempre firmata da Hisae Iwaoka, un racconto di genere in cui sentimenti ed emozioni si intrecciano alla vita nello spazio.

leo ortolani
Leo Ortolani, in copertina Zerocalcare

Tanti gli autori che si alterneranno allo stand per firme e disegni. Saranno presenti gli autori di alcuni dei libri più amati dello scorso anno e di quest’anno: Leo Ortolani che dopo il successo di Cinzia torna con il libro in prosa e a fumetti “Due figlie e altri animali feroci”, Zerocalcare con il suo “Macerie Prime” e “Scavare Fossati – Nutrire Coccodrilli”, Maicol&Mirco con la nuova avventura per i piccoli “Palla Rossa e Palla Blu rotolano ancora” e “ARGH”, il primo volume dell’opera omnia de “Gli scarabocchi” di Maicol&Mirco, “Holdenaccio” con Umberto, la storia dell’alieno che si batte contro inquinamento e discriminazione, Capitan Artiglio con “Kids With Guns vol. 2 – Tribe”, il seguito della sua saga western con i dinosauri, Albhey Longo con “Sfera”, il suo nuovo lavoro sul mondo dell’arte visto dai millennials, Alessandro Baronciani con il graphic novel dark “Negativa, Nova con Stelle o sparo”, la quale affiancherà anche Albhey Longo firmando l’edizione con variant cover di “Sfera” da lei disegnata, Michele Monteleone e Marco Matrone con “Senzombra”, lo young adult della collana BaBao candidato ai Premi Micheluzzi fra le Giovani letture e per Miglior sceneggiatura.

La conferenza stampa di “Yes, Aiken. Il manga secondo Bao” sarò sabato 27 aprile alle ore 10 presso la Sala Andrea Pazienza, un evento unico per scoprire le anticipazioni della nuova linea manga. Bao partecipa all’iniziativa di saldaPress per celebrare Charlie Adlard e l’anniversario dei suoi 15 anni di lavoro su “The Walking Dead” al Comicon di Napoli: una performance di disegno di 13 artisti che realizzeranno in contemporanea il loro personale omaggio sabato 27 dalle 14.30 alle 15.30 presso lo stand SaldaPress (padiglione 1, stand AE04). Fra gli ospiti Bao parteciperanno Alessandro Baronciani, Capitan Artiglio, Holdenaccio, AlbHey Longo, Nova e Zerocalcare. I lavori di Maicol&Mirco saranno esposti all’interno di Mnpsz, la mostra curata da Gipi per presentare le opere di alcuni autori da lui selezionati. L’esposizione sarà visitabile all’interno della fiera dal 25 al 28 aprile nel Padiglione 1 – Area Mostre. La conferenza di presentazione della mostra sarà giovedì 25 aprile alle ore 15 presso la Sala Dino. Alessandro Baronciani e Zerocalcare parteciperanno all’incontro “La mia fumettoteca” domenica 28 aprile alle ore 10 presso la Sala Andrea Pazienza.

In tutto il mondo oggi si celebrano le pagine più belle scritte dall’uomo. Il motivo? Il 23 aprile è la Giornata mondiale del libro, una ricorrenza patrocinata dall’Unesco che si festeggia dal 1996 prendendo spunto da una risoluzione per la promozione della lettura e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright.

Si festeggia in tutto il pianeta con moltissimi eventi ma è in Catalogna che viene sentita di più perché in concomitanza viene celebrata la festa di San Jordi. Ma perché l’Unesco ha scelto proprio il 23 aprile? Tutto ciò avviene perché nel 1616, in questo giorno, sono morti tre importanti scrittori: Cervantes, Shakespeare e De La Vega.

Mentre in Italia, attualmente, alla Camera dei deputati è in discussione in Commissione Cultura una proposta di legge per la promozione della lettura; in Spagna si è ad un livello superiore. A Barcellona gli innamorati si scambiano un dono: alle donne va una rosa, agli uomini un libro. La città diventa quindi una sorta di tappeto fatto di fiori e libri con le persone che vanno alla ricerca di uno o dell’altro. I librai catalani regalano una rosa per ogni testo venduto, in ricordo delle rose che secondo la leggenda sarebbero sgorgate dal corpo del drago ucciso da San Giorgio.

 

 

Vinicio Capossela si conferma artista dalla grande sensibilità culturale e politica. Il cantautore ha scelto Riace, luogo simbolo dell’accoglienza, per girare il suo ultimo videoclip “Il povero Cristo”, titolo del singolo appena dato alle stampe. La canzone è scritta da Capossela insieme a Miriam Rizzo mentre la clip ha la regia di Daniele Ciprì.  Prodotto da Groenlandia con il sostegno della Calabria film Commission, gli interpreti del video sono Enrique Iatzoqui, il celebre Gesù de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, e Marcello Fonte, Palma d’oro a Cannes nel 2018 per Dogman, la pellicola di Matteo Garrone. Il ruolo femminile è affidato a Rossella Brescia. Il montaggio è curato da Dario Indelicato, i costumi sono di Grazia Colombini, le scenografie di Gianluca Salomone e la fotografia dello stesso Daniele Ciprì. Il video è stato girato a Riace, luogo divenuto simbolo dell’accoglienza e dell’integrazione come reazione possibile alle crescenti tendenze xenofobe e di paura verso il diverso.

La realizzazione del video ha coinvolto diverse realtà del territorio grazie alla partecipazione nel lavoro di maestranze locali e all’apporto fornito in veste di co-produttore da Indaco, giovane società calabrese che dal 2015 opera nello sviluppo di opere audiovisive. Nella canzone “Il povero Cristo”, Capossela denuncia l’impossibilità per l’uomo di realizzare la buona novella cristiana: “ama il prossimo tuo come te stesso”. Un precetto semplice, ma evidentemente impossibile per l’uomo. Così Cristo ha rinunciato alla sua missione, si è fatto povero ed è finito povero Cristo. E ora tace, mentre l’uomo grida a più non posso. Il brano, costruito come una folk ballad acustica, è stato arrangiato da Alessandro “Asso” Stefana ed è stato coprodotto con Niccolò Fornabaio. Tra i musicisti, oltre allo stesso Capossela (voce, piano e armonium) ad Alessandro “Asso” Stefana (chitarre acustiche) e a Niccolò Fornabaio (batteria, percussioni), “Il povero Cristo” si arricchisce anche di una presenza d’eccezione, quella dell’asso newyorkese Marc Ribot (chitarra elettrica, chitarra acustica).

«Siamo lieti di aver sostenuto un progetto artistico di così alta qualità attraverso un utile strumento come La Calabria Film Commission – commenta il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio – artisti di respiro internazionale hanno abbracciato la causa di Riace, un modello di coesistenza di etnie che funziona e di cui noi andiamo fieri. Il mondo della cultura e dell’arte a livello nazionale ha sposato questa battaglia di civiltà e partecipa attivamente. Quest’opera, sono certo, contribuirà a promuovere il messaggio di integrazione che parte da Riace».