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Francesco Cangemi

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In occasione delle celebrazioni per i seicento anni della nascita del Duca Federico da Montefeltro nel 2022 si vanno programmando una serie di iniziative che coinvolgeranno i territori che furono compresi nello Stato dei Montefeltro. La prima di queste iniziative coinvolge le città di Urbino e Gubbio: dal primo luglio sarà infatti possibile accedere ai rispettivi Palazzi Ducali con un biglietto agevolato.

Ai visitatori che dimostreranno di aver visitato una delle due residenze, nei sette giorni precedenti, verrà riconosciuto un ingresso scontato nella seconda.
Sarà questo il leitmotiv di una campagna di comunicazione che promuoverà i due siti nel nome del comune denominatore: il Duca Federico da Montefeltro.

Su queste dimore Federico ha, infatti, riversato i suoi interessi architettonici ed artistici; qui si sono alternati alcuni tra i maggiori artisti del Rinascimento, da Francesco di Giorgio Martini a Giuliano da Maiano e Pedro Berruguete. Al fine di rafforzare lo storico legame tra le due realtà è stato stipulato un accordo di rete tra la Galleria Nazionale delle Marche e la Direzione Regionale Musei Umbria, a cui afferisce la dimora eugubina, per istituire il primo esempio di bigliettazione integrata tra due realtà di Regioni confinanti e appartenenti a diversi istituti del ministero della Cultura, con la finalità di agevolare il turismo di prossimità a quanti intendono prolungare la loro presenza sul territorio.

Scopo dell’accordo è, altresì, quello di sperimentare un progetto di promozione integrata tra la Galleria Nazionale delle Marche ed il Palazzo Ducale di Gubbio ampliando, con il reciproco supporto, l’offerta culturale dei due istituti e stimolando un diverso approccio territoriale suggerendo collegamenti alternativi tra le due città del Montefeltro. Sulla base del medesimo documento sarà possibile, infatti, organizzare eventi con format integrati o condivisi (esempio Giornate federiciane), da inserire nella stessa campagna di comunicazione e godibili con questa modalità di bigliettazione, nonché promuovere specifici percorsi didattici nel Montefeltro. Sono i primi passi di avvicinamento all’ormai imminente “Anno federiciano” che vedrà coinvolti gli enti e i più importanti istituti delle due Regioni.

Sarà Michele Mariotti il nuovo direttore musicale dell’Opera di Roma. Lo annuncia il sovrintendente Carlo Fuortes , che sottolinea: “il maestro Mariotti è senz’altro il direttore d’orchestra italiano di maggior talento della sua generazione. Il suo curriculum, nazionale e internazionale, ne è una prova evidente”.
L’incarico, che inizierà il 1° novembre 2022, prevede una durata di quattro anni e la direzione di almeno tre titoli d’opera per ogni stagione.

Il maestro Daniele Gatti, attuale direttore musicale, terminerà il suo impegno con il Teatro il 31 dicembre 2021 alla scadenza del suo contratto.
Mariotti, commenta la sindaca di Roma Virginia Raggi, presidente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, “saprà ricoprire questo incarico con il talento e la preparazione che lo contraddistinguono, interpretando le nuove modalità espressive dello spirito creativo e tenace del Costanzi e dei suoi artisti. Un ringraziamento speciale va al maestro Daniele Gatti per i successi di questi anni”.
Mariotti spiega di accogliere l’incarico “con gioia, ma soprattutto un forte senso di responsabilità” augurandosi un teatro “sempre più specchio della nostra società attuale”.

“Siamo tutti cambiati. – sottolinea il Maestro – Lo strano e drammatico periodo che abbiamo vissuto a causa della pandemia ha modificato profondamente sia le nostre abitudini di singoli, sia il nostro vivere insieme.
Ci siamo abituati a sperimentare, a far musica nelle condizioni più impensabili, ad ascoltarci in modo diverso: vorrei che questa nuova apertura si riflettesse sulla nostra curiosità, e si trasformasse in desiderio di ricerca e in volontà di provare strade nuove. Per questo vorrei proporre repertori che riflettano questa visione e collaborare con registi pronti a declinarla teatralmente”.

Inaugura a Cupramontana (Ancona), l’Accademia Erard “La Marca Harmonica”, la prima accademia musicale del Centro Italia dedicata alla musica del periodo antico, barocco e classico. Nata dalla partnership tra il Comune e agenzia Astralmusic, l’Accademia avrà sede presso l’ex Monastero di Santa Caterina, in via Nazario Sauro.

Intitolata alla francese Celeste Erard (1790-1878), moglie del compositore Gaspare Spontini e figlia dei più celebri produttori di fortepiano e arpe dell’epoca, l’Accademia sarà un centro di ricerca dedicato alla revisione, editazione e pubblicazione di partiture di autori marchigiani mai eseguite in epoca moderna.

Per le esecuzioni delle opere, grazie all’Ensemble Accademia Erard, saranno utilizzati strumenti storici, barocchi e classici sia originali sia fedelmente realizzati all’interno dell’Accademia. Tra le peculiarità del centro, dunque, anche la costruzione ex novo e il restauro di strumenti ad arco: violini, viole, violoncelli, contrabbassi, viole d’ amore, viole da gamba. Parte integrante di questo progetto è l’Istituto Regionale dei Mestieri dell’Arte che prende l’avvio con la Scuola di Liuteria con il Maestro Giuseppe Quagliano, unica nella Marche.

Si scrive “Musica sulle Bocche” o “Rocce Rocce Blues”, si legge “Coast to Coast Festivals”, nome della neonata rete cui hanno dato vita due tra i più famosi festival della Sardegna con l’idea di condividere nei rispettivi cartelloni artisti che faranno tappa sia nel Nord dell’isola che in Ogliastra, per un progetto comune che lega musica e paesaggio.
“Puntiamo alla condivisione di valori e idee, pianificando una proposta coordinata e unica nel suo genere”, spiegano Enzo Favata e Tito Loi, direttori artistici di “Musica sulle Bocche” e “Rocce Rosse Blues”.

Dal 5 al 28 agosto, tra gli artisti che arricchiranno il cartellone di entrambi, ci sono il pianista jazz di origine armena Tigran Hamasyan, il trio composto da Beppe Servillo, Rosario Mangalavite e Javier Girotto, il percussionista Trilok Gurtu, e il leggendario Mogol che presenterà la Medit Voices Orchestra.
“La collaborazione nasce dalla condivisione di alcuni artisti internazionali, per i quali un’unica tappa sarda comporterebbe costi troppo onerosi per l’evento che li ospita – dicono i due direttori artistici – per questo vogliamo rendere protagonisti centri e territori con un grande rischio di spopolamento”. Nella loro visione, la rete dei Coast to Coast Festivals “ha una funzione pilota per l’intero territorio regionale, per favorire la crescita dei singoli festival e rilanciare uno sviluppo culturale sostenibile, legato al paesaggio e alla cultura immateriale dei territori, considerandoli come elementi inscindibili dell’offerta”.
Non solo. “Questo è soltanto l’inizio di una collaborazione che in futuro potrebbe coinvolgere anche altri festival costieri – annunciano Favata e Loi – per creare un evento di livello internazionale di cui la Sardegna necessita per imporsi sul mercato del turismo culturale”.

Nastro d’Argento per Laura Pausini, interprete e autrice della migliore canzone originale 2021, Io sì (Seen) Atlantic/Warner del film originale Netflix The Life Ahead – La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con Sophia Loren.

Un premio che entra nel suo palmarès dopo la vittoria del Golden Globe e la candidatura agli Oscar© 2021, e si aggiunge al Grammy e a ben quattro Latin Grammy Awards.

Io si (Seen), segna la prima collaborazione di Laura Pausini con Diane Warren, già undici volte nominata agli Oscar© e la prima collaborazione anche con Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, What women want, The Mask) e per il testo italiano rinnova quella con Niccolò Agliardi, tra i suoi più assidui coautori, molto vicino al cinema e alla grande fiction italiana, che martedì sera riceverà il Nastro con lei. “Un altro riconoscimento per IO SI/Seen a cui devo dire grazie, davvero.

Per tutte le emozioni e le soddisfazioni che mi ha dato, anche internazionali. Ma grazie anche per le montagne russe che mi ha fatto vivere in questo anno così strano per tutti. Dal profondo del cuore mi auguro che tutto, anche il Nastro D’Argento per cui sono davvero orgogliosa, contribuisca a dare un’ulteriore spinta al nostro cinema da sempre tanto ammirato in tutto il mondo”.

Achille Lauro annuncia di aver siglato uno dei più importanti Overall Deal d’Europa con Amazon Prime, che prende il via con la partecipazione al programma Celebrity Hunted, disponibile su Amazon Prime Video. Per due anni l’artista parteciperà alla produzione di film, serie tv, documentari e formati in collaborazione con Amazon Prime.

“Ho avuto l’onore di partecipare al film Anni da Cane e alla serie Prisma anche producendo colonne sonore e inediti.- sottolinea l’artista – Mi preme l’obbligo di ringraziare Nicole Morganti, Head Italian Originals Prime Video, una manager visionaria e creativa come poche ne ho incontrato. Grazie anche a Francesca Bianchini che ha negoziato insieme al mio manager Angelo Calculli un contratto cosi importante per la mia carriera artistica”.

La morte di George Floyd, le rivolte degli afroamericani successive alle violenze della polizia, l’orgoglio black è stato il tema dominante del Pulitzer, i cui vincitori, nelle 22 categorie, sono stati annunciati. Insieme a un altro filone portante dei riconoscimenti: la pandemia, l’anno vissuto con il dramma del coronavirus.

Dalle fotografie della Associated Press dei disordini in America, all’immagine simbolo dell’abbraccio con le protezioni in plastica tra due anziani (AP anche quella), alla copertura da ‘servizio pubblico’ del New York Times per tutto quello che dalla salute alla crisi economica è stato il racconto di un anno ‘dietro la curva dei dati’. Su tutto una premessa: l’anno vissuto pericolosamente dal mondo dell’informazione, una prima linea tutta orientata a schivare le false notizie, a dare il giusto peso alle tante notizie imprecise, uno slalom tra vero e falso che con temi come la salute mondiale e il razzismo ha avuto “mai come quest’anno” un valore decisivo, come è stato detto da Mindy Marques e Stephen Engelberg, presidenti dell’organizzazione che assegna i Pulitzer dalla Colombia University.
“Un anno senza precedenti anche per il mondo del giornalismo chiamato a raccontare la complessità dell’emergenza coronavirus, la resa dei conti razziale e le turbolenti contestate elezioni presidenziali”. E ribadito “il ruolo cruciale dell’informazione per la democrazia. Non c’è stato un momento in cui più di questo c’è stato bisogno di documentare, raccontare, evidenziare con chiarezza e verità quanto stava accadendo”.

La vicenda Floyd ha fatto emergere come potente anche il valore dei cittadini-reporter per documentare fatti che altrimenti non avrebbero avuto luce. In questo senso va il riconoscimento prestigioso, una citazione speciale attribuita a Darnella Frazier, la 18enne che filmando con il cellulare l’ultimo respiro di Floyd sotto il ginocchio mortale del poliziotto di Minneapolis ha reso pubblica la brutalità di quella morte con tutto quello che è successo dopo. Nelle categorie giornalistiche premi sono andati tra gli altri alla copertura Floyd dello Star Tribune di Minneapolis, al Boston Globe per l’investigazione sulle mancate informazioni dei governi statali sui conducenti di camion pericolosi. Andrew Chung, Lawrence Hurley, Andrea Januta, Jaimi Dowdell and Jackie Botts di Reuters ex aequo con Ed Yong di The Atlantic hanno vinto per Explanatory Reporting; Staffs of The Marshall Project; AL.com, Birmingham; IndyStar, Indianapolis; and the Invisible Institute, Chicago per national reporting per una lunga inchiesta sulle unità K-9 e sui danni dei cani poliziotto, mentre per International Reporting a vincere sono stati Megha Rajagopalan, Alison Killing and Christo Buschek of BuzzFeed News, New York che hanno svelato al mondo una nuova infrastruttura costruita dal governo cinese per la detenzione di massa dei musulmani.

Per le categorie libri ha vinto per la fiction The Night Watchman di Louise Erdrich (Harper), un romanzo di lotte dei nativi americani nel 1950, per i drammi The Hot Wing King di Katori Hall una storia divertente sulla mascolinità black attraverso l’esperienza di vita di una coppia gay che si prepara ad una competizione culinaria; per la storia Franchise: The Golden Arches in Black America di Marcia Chatelain (Liveright/Norton), un ritratto di come la lotta per i diritti civili si sia intrecciata con il destino delle imprese nere del fast food, per le biografia ancora tema black dominante con The Dead Are Arising: The Life of Malcolm X, di the late Les Payne and Tamara Payne (Liveright/Norton). per la poesia Postcolonial Love Poem di Natalie Diaz (Graywolf Press), per la non fiction Wilmington’s Lie: The Murderous Coup of 1898 and the Rise of White Supremacy, di David Zucchino (Atlantic Monthly Press), per la musica Stride di Tania León (Peermusic Classical).

La vicenda di Alfredino Rampi è un sasso duro nel cuore di gran parte degli italiani, di chi la seguì all’epoca e la ricorda ancora nitidamente e di chi ne ha sentito anche solo parlare. Una storia che ha segnato in maniera profonda il nostro Paese, ma capace di generare un lascito positivo, grazie alla tenacia e all’altruismo dei genitori di Alfredino, Franca e Ferdinando Rampi, che fondarono il Centro Rampi e seppero unire le forze migliori del Paese in quella Protezione Civile su cui tutti gli italiani possono oggi contare.

Una storia, quella di Alfredino, dalla quale sono trascorsi 40 anni e che Sky e Lotus hanno deciso di raccontare nella miniserie Sky Original Alfredino – una storia italiana. E sempre in quest’ottica Sky ha voluto realizzare il podcast Le fiabe prudenti, sette racconti per bambini, uno per ogni sera della settimana, dedicati ad Alfredino, che parlano di sicurezza prendendo spunto dalle pillole di prevenzione del Centro Rampi, realtà impegnata quotidianamente da quarant’anni per la sicurezza dei bambini in attività di formazione e prevenzione nelle scuole.

Le fiabe prudenti a partire dal 12 giugno saranno disponibili su Spotify una al giorno, scritte per Sky da Stefania Andreoli, psicoterapeuta e autrice che lavora da sempre con l’età evolutiva. Ambassador dal 2017 della campagna “InDifesa” di Terre des Hommes in favore della condizione delle bambine nel mondo, da gennaio 2020 è Giudice Onorario del Tribunale per i minorenni di Milano. La voce narrante di ogni episodio è di Anna Foglietta, attrice che interpreta la madre di Alfredino, Franca Rampi, nella produzione Sky Original Alfredino – Una Storia Italiana, in prima TV il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su Now.

Le fiabe prudentI In ciascuna fiaba il bambino o la bambina protagonista, avvertirà un prurito al naso (anche per questo le fiabe sono “prudenti”) ogni volta che si troverà in una situazione di potenziale pericolo. I piccoli impareranno, ad esempio, come affrontare un incendio boschivo (con la fiaba “Naso a zig zag”) o una fuga di gas (la fiaba “Naso a manovella”), come fare un albero di Natale sicuro (come raccontato in “Naso alla Giacomo Giacomo”), o ancora si troveranno rinchiusi in un ascensore bloccato (nella fiaba “Naso a cento all’ora”). Impareranno quanto sia imprudente sporgersi da balconi o salire su sedie e tavoli troppo vicini alle finestre (in “Naso a elica”), trovarsi in prossimità di un lago o del mare durante un temporale (come spiegato nella fiaba “Naso alla bersagliera”) e quanto sia sconsigliato toccare apparecchiature elettriche con mani e piedi bagnati (“Naso a coccodè”).

Stefania Andreoli ha dichiarato: “Avere accettato di essere coinvolta nel lancio della produzione Alfredino – Una storia italiana per me non è nemmeno stata una scelta. Io nel 1981 avevo due anni. Non potrei avere ricordi coscienti della vicenda, eppure ricordavo tutto perché a me come a tutti è entrata sotto pelle, vive ancora oggi. E poi, perché invece non sapevo che la tragedia di Alfredino Rampi avesse dato vita alla creazione della Protezione Civile, di cui peraltro fa parte orgogliosamente mio zio. Non rinuncio mai a progetti che prima ancora che insegnare qualcosa, mi insegnano qualcosa”.

Tutti a pregare, battere i piedi e cantare sulla voce divina di Aretha Franklin prima alla Berlinale 2019 e poi, il 4 luglio dello stesso anno, nel Teatro Antico del Festival di Taormina. Insomma il docu Amazing Grace, sul leggendario album della Franklin del gennaio 1972, va diritto al cuore.

Una performance realizzata circa cinquanta anni fa con il Southern Community Choir e il reverendo James Cleveland nella New Temple Missionary Baptist Church a Los Angeles.

Firmato da Alan Elliott, il film in sala dal 14 al 16 giugno con Adler Entertainment e i cui materiali furono girati all’epoca da Sidney Pollack e poi per motivi legali e tecnici mai videro la luce, racconta senza alcun commento il ritorno della regina del gospel da dove era partita, ovvero da quella chiesa dove Aretha e le sue due sorelle, Carolyn ed Erma, intrattenevano i fedeli del padre, il famoso predicatore battista C.L. Franklin. E questo prima che la cantante diventasse un’icona del soul e del R&B e quando aveva già all’attivo brani come Respect, I Say a Little Prayer, (You Make Me Feel Like a) e Natural Woman.

Nel documentario tanti brani di questo album (il diaco gospel di maggior successo di tutti i tempi), tra cui una straordinaria versione di undici minuti di Amazing Grace, ma anche Never Grow Old, la stupenda Wholy Holy e la corale Climbing Higher Mountains.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è annunciato martedì 15 giugno all’inaugurazione della Stagione Estiva del Teatro dell’Opera di Roma con Il Trovatore di Verdi nell’interpretazione musicale del maestro Daniele Gatti e la regia di Lorenzo Mariani. Il capo dello Stato sarà ricevuto, al suo arrivo al Circo Massimo, dalla Sindaca di Roma e Presidente della Fondazione, Virginia Raggi, e dal Sovrintendente Carlo Fuortes.

C’è attesa per il debutto di questo nuovo allestimento de Il trovatore che apre ufficialmente la stagione estiva 2021 del Teatro dell’Opera di Roma. Tra gli ospiti di martedì sera al Circo Massimo per la prima de Il trovatore: il Giudice Costituzionale Silvana Sciarra; il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese; il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti; l’Ambasciatore di Francia S.E. Christian Masset; l’Ambasciatore di Germania S.E. Viktor Elbling; l’Ambasciatore di Spagna S.E.

Alfonso Dastis; il sottosegretario di Stato al Ministero della cultura Lucia Borgonzoni; il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi; il Presidente Camera di Commercio Lorenzo Tagliavanti; la Direttrice Rai Fiction Maria Pia Ammirati; la Direttrice Rai Cultura Silvia Calandrelli; la Direttrice della Galleria Borghese Francesca Cappelletti; la Presidente di Acea Spa Michaela Castelli; il Presidente della Fondazione la Biennale di Venezia Roberto Cicutto; la presidente del MAXXI Giovanna Melandri.