“Abbiamo avuto stima e riconoscimento del lavoro fatto in questi 16 anni da ogni parte d’Italia. Moltissimi gli intellettuali, economisti, autori, ma anche moltissime le persone comuni che hanno partecipato all’evento.
E poi abbiamo avuto molte proposte concrete interessanti di riallocare il Festival dell’Economia in altre città, alcune molto interessanti, con impegni concreti da parte di amministrazioni locali a supportarlo. Nei prossimi giorni faremo una serie di incontri con queste diverse realtà che si sono fatte avanti e vedremo come continuare questa esperienza che ha tutte le caratteristiche per andare avanti”. A dirlo è l’editore Giuseppe Laterza, dopo che la Provincia di Trento, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, ha deciso di avviare un confronto con il Sole 24 Ore per l’organizzazione dell’evento.
“La cosa che francamente ci ha lasciato allibiti – sottolinea Laterza, che finora ha organizzato il festival con la direzione di Tito Boeri – è che la Provincia di Trento, per motivi che appaiono a questo punto evidenti, di tipo politico, abbia sospeso un’esperienza che è andata avanti con tale successo negli anni. Ci dispiace molto, perché ci sembrava ci potesse essere un confronto con un’amministrazione pragmatica, attenta alla ricaduta anche economica che il Festival ha avuto sul territorio, testimoniata anche da inchieste dell’Università. Il Festival, oltre alla pubblicità, ha dato al Trentino una ricaduta economica fortissima che la città ha riconosciuto. E’ stata fatta una scelta molto miope, per poter avere una manifestazione più schierata, di parte, con un orientamento ideologico affine alla Lega, mentre noi abbiamo sempre fatto una manifestazione indipendente da tutti i partiti, coerente con il profilo della casa editrice e anche di Boeri che ha sempre avuto le sue idee, ma non è mai stato al traino di nessun partito”.
Ora “ci sono più di venti città di tutti i tipi, piccole, medie, grandi dimensioni, del Sud, del Centro, del Nord” che si sono fatte avanti “con manifestazioni molto concrete, molto al di là di quello che potessi immaginare”, aggiunge Laterza.
A suo giudizio, “quello che tutti hanno capito è che il Festival dell’Economia è stato e rimarrà una grande manifestazione, la prima in Italia e nel mondo, di questo tipo.
Il primo festival di economia pensato, creato e progettato Laterza, logo compreso. Nessuno ci credeva, anzi molti all’inizio ci hanno sconsigliato, convinti che l’economia non attirasse pubblico. Dopo il nostro successo abbiamo avuto manifestazioni analoghe in Francia e in Spagna”. Laterza non esita a definire l’amministrazione provinciale “ingrata: mentre i trentini ci hanno gratificati in questi anni con la loro attenzione e partecipazione, la politica ha ritenuto che si dovesse chiudere questa esperienza. Poi cosa sarà dopo, non lo so: non potrà essere il Festival dell’Economia, che è una cosa creata da Laterza e da Boeri e che andrà avanti come tale altrove”.
Con le città che si sono fatte avanti l’editore avvierà un confronto: “Una delle cose che ho pensato fin dall’inizio, in base all’esperienza di Mantova, di Modena, è che un festival deve legarsi fortemente al territorio in cui avviene, all’identità della città. Questo per noi è fondamentale. A seconda della sintonia che stabiliremo, individueremo una città che abbia maggiori affinità con il progetto”