Pizzo Calabro, l’incantevole cittadina tirrenica del famoso tartufo gelato. Decido di scendere verso il mare partendo dal Convento di San Francesco di Paola, il santo calabrese. Ma la prima tappa è d’obbligo nella piazza principale: il primo desiderio da soddisfare è quello di assaporare uno dei gelati più buoni del sud.
Durante la passeggiata è una gioia per gli occhi e i sensi, tutti e cinque: sulla sinistra non posso fare a meno di notare la piccola Chiesa dell’Immacolata con la sua facciata bianco latte puntinata da dorate sfumature, curata nei dettagli scrupolosamente, elegante e in pieno splendore.
Dopo la sosta decido di arrivare sul punto più alto della piazza principale in modo da avere una visione differente, infatti riesco a scorgere la folla affacciata dalla grande terrazza e il castello aragonese Murat divisi dalla strada che scende verso il mare.
Ritorno giù e noto un’altra piccola terrazza che si affaccia sulla spiaggia dorata di Pizzo marina e basta poco per ritrovarsi di fronte alla Torre e all’ingresso del castello. Mentre scendo tra i vicoletti posso spiare il mare e mi accorgo che ogni veduta è diversa dalle altre. Camminando mi sembra di percorrere una strada che ha la direzione dell’immensità.
Arrivati quasi alla marina si intravede un grande arco in pietra che mi porta in uno dei tanti vicoli della parte storica inferiore del paese. Ormai ci siamo, la salsedine inizia a sentirsi e intravedo il tappeto di sabbia, la voglia di mettersi a piedi nudi e sentire le carezze dell piccole dune è tanta. Mi giro a 360 gradi e ammiro la parte superiore del paese e il castello che vigilano sul mare e le spiagge.
Mi rimane da calcare quel molo che si inoltra nel mare, arrivo alla punta e mi sento un piccolo frammento nell’universo, vedo solo il mare con il suo orizzonte pronto a inghiottire quel sole ormai stanco, ma pronto a ridare luce e illuminare le bellezze della splendida cittadina di Pizzo Calabro.